Le persone che aderiscono maggiormente ad un modello alimentare mediterraneo hanno un minor rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, demenza di Alzheimer o altre malattie neurodegenerative, declino cognitivo e depressione. La dieta Mediterranea è inoltre associata ad un ridotto rischio di sviluppare un tumore e a una ridotta mortalità per tumore. L’effetto protettivo della dieta Mediterranea nei confronti delle malattie cronico-degenerative può essere attribuito ad un’azione della dieta sui fattori di rischio che le determinano. Un’elevata aderenza alla dieta Mediterranea è stata infatti associata ad una riduzione del peso corporeo, della circonferenza vita (indicatore della quantità di grasso addominale), dei livelli di trigliceridi e del colesterolo totale, e ad un aumento dei livelli del colesterolo buono HDL, un miglior controllo della glicemia e ad un migliore funzionamento dell’ormone chiave del metabolismo, l’insulina. Anche se si è tentato di trovare quale possa essere il componente maggiormente responsabile dell’effetto protettivo di questa dieta – ricca in frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva quindi caratterizzata da un elevato contenuto in polifenoli, minerali e vitamine antiossidanti, fibre, grassi monoinsaturi e omega-3 – è la sinergia delle componenti dietetiche e non uno specifico alimento o nutriente a determinare l’effetto di questo stile alimentare.